"GIROVAGANDO"


Cineto Romano

Vista da Cineto Romano
Vista da Cineto Romano

Fino al 1884 denominato Scarpa (forse dall'antica tribù Scaptia), fu feudo degli Orsini (Sec XI) che possedevano il castello baronale, il quale fu successivamente ceduto ai Borghese che ne divennero i signori, passando poi agli Oblati di Maria Immacolata, che lo lasciarono prima dell'ultimo conflitto mondiale.

Castello baronale (Sec XI): ha l'aspetto di austera fortezza medievale che si staglia su un colle che domina il borgo sorto sulle sue pendici e inserito in una suggestiva vallata. Ha seguito, nei secoli, le vicende e le lotte delle antiche famiglie per la supremazia del territorio. Dapprima di proprietà degli Orsini, fu poi ceduto ai Borghese divenuti i nuovi signori del paese.


"Ciociaria"

Sempre, grazie al mio lavoro, spesso e volentieri mi capita di "gironzolare" per la ciociaria.

Mi piace molto questa zona Laziale; la campagna le colline e i fiumi, mi affasciano molto.

a sinistra, Sora e a destra la valle che porta verso l'Abbruzzo
da Campoli Appennino

Civita Castellana

Civita Castellana è un comune di 16.772 abitanti della provincia di Viterbo nel Lazio. Dista pochi chilometri da Roma e dal capoluogo di provincia circa 40 km.

Essa è situata su uno sperone tufaceo, tra le profonde gole di due affluenti del Treja, ai piedi dei monti Cimini, lungo la via Flaminia. È famosa per essere stata nell'epoca preromana la capitale della popolazione dei falisci. È nota anche per essere il centro industriale specializzato nelle ceramiche più importante d'Italia e tra i più apprezzati nel mondo.

Papa Gregorio V le attribuì il nome di civitas (città - cittadinanza), da cui "Civita". "Castellana" si riferisce al dominio che il luogo aveva sui castelli circostanti. Civita Castellana è nota anche con il nome di Massa Castellanaia.

Civita Castellana ha dato i natali a Domenico Mazzocchi (1592 – 1665) ed al fratello Virgilio, compositori del seicento.


Genzano di Roma "L'infiorata"

L'infiorata di Genzano è una manifestazione che si svolge nella cittadina di Genzano di Roma, caratterizzata dall'allestimento di un tappeto floreale lungo il percorso della processione religiosa in occasione della festività del Corpus Domini.

 

La festa risale al XVIII secolo, allorché venne allestito un tappeto floreale lungo la via Sforza (ora Via Bruno Buozzi) di Genzano. In precedenza, a Genzano, e verosimilmente in altre località dei Castelli Romani, esisteva da tempo imprecisato la consuetudine di preparare tappeti di fiori in occasione della festa del Corpus Domini. La tradizione era nata Roma nella prima metà del XVII secolo ed era stata adottata nelle località dei Colli Albani probabilmente per gli stretti legami di questo territorio con Gian Lorenzo Bernini, il principale artefice di feste barocche.

Si ritiene, infatti, che la tradizione di creare quadri per mezzo di fiori fosse nata nella basilica vaticana ad opera di Benedetto Drei, responsabile della Floreria vaticana, e di suo figlio Pietro, i quali avevano usato "fiori frondati e minuzzati ad emulazione dell'opere del mosaico" il 29 giugno 1625, festa dei santi Pietro e Paolo, patroni di Roma. Pochi anni dopo, nel 1633, un altro quadro floreale venne realizzata da Stefano Speranza, uno stretto collaboratore del Bernini. Oreste Raggi informa che, morto Benedetto Drei, fu proprio Bernini a succedergli, e che "da Roma quest'arte si divulgò".

Le immagini rappresentano la cerimoia di preparazione, che dura tutta la notte prima della festa. L'ultima foto ritrae una delle tante grotte dove vengono tenuti i petali dei fiori, per la loro conservazione, in attesa della preparazione dell'infiorata.