Drammaticamente attuale, quando si parla di lavoro, inevitabilmente si deve parlare di disoccupazione. Vera "piaga" che ultimamente si diffonde a causa della forte crisi economica.
Il lavoro lascia sempre qualche cosa di costruttivo ma quando si ferma, lascia sempre il suo "segno" come una cicatrice sulla pelle.
Questa è la mia interpretazione in questo reportage, ho voluto fortemente sottolineare la presenza passata di un attività di uomini e donne che hanno vissuto e prodotto e ora?
Non rimane che il loro passaggio e la rimarchevole amarezza di un futuro perso.
Ci sono situazioni, attività, edifici industriali e sopratutto macchine, che attraggono la mia attenzione.
In quei momenti, mi sento un pò come Don Chisciotte e i mulini a vento; divengono mostri strani o Draghi e io cerco di combatterli con la mia macchina fotografica.
Forse, queste "macchine o strutture" lo sono veramente? ... mmmm, basta così, altrimenti mi prendete per Psicopatico!!!
Fermo su un binario da chissà quanti anni... forse un giorno ripartirà?